Descrizione
Notizie documentate della località denominata "Viguciallum" e del Castello posto all'interno del "castrum" risalgono al 1011.
Vari, nel corso dei secoli, furono i feudatari di questa piccola ma interessante località dal punto di vista strategico perché posta sulla riva sinistra del fiume Sesia e sul confine tra le terre pavesi e novaresi.
Il Castello Sella sorge su un dosso alluvionale del fiume Sesia, ai margini dell'abitato.
Ora dell'antico fortilizio del XIII secolo rimangono soltanto i resti di tre torri e parte di murature, nei pressi dell'attuale castello rinascimentale.
Nel corso del XIX secolo l'edificio divenne proprietà della potente famiglia Sella che lo restaurò e modificò secondo i canoni e la funzionalità di una residenza aristocratica di campagna.
Attualmente la maestosa dimora, privata, si presenta in avanzato stato di degrado. Parlare di questo piccolo paese significa risalire con decisione al pieno medioevo; e per farlo si deve assolutamente rivolgere l'attenzione ad uno dei due monumenti che del paese sono i punti di riferimento, perchè se la chiesa è edificio del pieno seicento, il castello è di tale antichità da affondare le basi dei suoi muri nel terreno altomedievale del secolo undicesimo.
Grazie al suo castello infatti Vinzaglio, potrà dichiararsi a breve (2011) insediamento abitativo dalla storia millenaria. Ma alla veneranda antichità di muri non corrispose altrettanta fortuna di conservazione: nel 1911, quando per disposizione del Ministero della Pubblica Istruzione si censirono gli edifici monumentali della provincia di Novara di Vinzaglio si tacque completamente, non menzionandovi alcuna costruzione, sacra, militare o civile.
Arrivando ai nostri giorni, non si può dire che resti molto dell'antico "castrum Vigucialli"; il continuo lavorio edilizio, imposto dal pieno seicento alla proprietà dalle famiglie avvicendatesi nel possesso territoriale e nel diritto feudale (Crotti, Trotti, Visconti Borromeo Arese, Arconati, Sella, con una sporadica e spregiudicata incursione dei Borromeo) ne ha sovvertito pressochè completamente l'iniziale configurazione, così da farne riconoscere a stento le originarie linee di costruzione militare e di rocca signorile.
Il castello si mostra oggi infatti come grande palazzo, con pianta a U, dove i corpi di fabbrica potrebbero lasciar intravvedere qualche debolissima preesistenza, forse quattorcentesca, specie nella parte centrale dell'edificio.
La lettura dei paramenti e di eventuali tracce è comunque assai difficile, praticamente impossibile nel corpo di fabbrica che da su una sorta di recinto triangolare guardato da tre torri cimate e mozzate nella merlatura, che il Conti fa risalire (pur con rimaneggiamenti e modifiche) al primitivo insediamento che ora funge al piano nobile della residenza, passando da una scalea coperta neoclassica, frutto dell'intervento (1835) dell'architetto torinese Cappello, chiamato dai Sella a metter mano all'ennesima ristrutturazione del complesso.
La sensazione che si ha dalla lettura dei documenti (radunati con preziosa e serrata indagine delle fonti da Giancarlo Andenna, le cui pubblicazioni sono state utilizzate anche per stendere le presenti note) che menzionano a partire dal 1011 il castello e il villaggio di Vinzaglio, è che il primitivo fortilizio fosse poco più di un ricetto, dotato probabilmente di una torre o di una casaforse posta all'interno o su un lato del recinto fortificato. La proprietà era a quel tempo dei signori Da confienza, i Castellonovo, legati alla Chiesa novarese e interessati, oltre che ai possedimenti in Vinzaglio, anche a castelli, case, sedimi, e terreni in Confienza e Casalino.
Tre lustri dopo la conclusione del XII secolo (1215) il castello di Vinzaglio ricompare citato come appartenente ai Da Robbio, un ramo della potente famiglia capitaneale dei Da Besate; vien da credere che eclissatasi la stella dei Da confienza, nel possesso di Vinzaglio e di molti altri luoghi che si sa essere stati di quella casata e consorteria, subentrassero i Da Robbio, nuovi potenti locali.
Ma proprio dall'atto 1215 (che consiste nella cessione al Comune di Vercelli di tutti i castelli di lor proprietà da parte di Guido e Aicardo padre e figlio Da Robbio) si riconosce come anche i nuovi padroni del territorio scendessero a patti con il Comune: questo garantiva loro le antiche prerogative feudali, quelli si riconoscevano vassalli del Comune che quindi guadagnava il controllo della fascia di territorio ad est della Sesia; territorio oltremodo strategico, il cui possesso garantiva al libero Comune vercellese un vantaggio politico e militare nei confronti delle potenze vicine (Pavia e Novara).
Vari, nel corso dei secoli, furono i feudatari di questa piccola ma interessante località dal punto di vista strategico perché posta sulla riva sinistra del fiume Sesia e sul confine tra le terre pavesi e novaresi.
Il Castello Sella sorge su un dosso alluvionale del fiume Sesia, ai margini dell'abitato.
Ora dell'antico fortilizio del XIII secolo rimangono soltanto i resti di tre torri e parte di murature, nei pressi dell'attuale castello rinascimentale.
Nel corso del XIX secolo l'edificio divenne proprietà della potente famiglia Sella che lo restaurò e modificò secondo i canoni e la funzionalità di una residenza aristocratica di campagna.
Attualmente la maestosa dimora, privata, si presenta in avanzato stato di degrado. Parlare di questo piccolo paese significa risalire con decisione al pieno medioevo; e per farlo si deve assolutamente rivolgere l'attenzione ad uno dei due monumenti che del paese sono i punti di riferimento, perchè se la chiesa è edificio del pieno seicento, il castello è di tale antichità da affondare le basi dei suoi muri nel terreno altomedievale del secolo undicesimo.
Grazie al suo castello infatti Vinzaglio, potrà dichiararsi a breve (2011) insediamento abitativo dalla storia millenaria. Ma alla veneranda antichità di muri non corrispose altrettanta fortuna di conservazione: nel 1911, quando per disposizione del Ministero della Pubblica Istruzione si censirono gli edifici monumentali della provincia di Novara di Vinzaglio si tacque completamente, non menzionandovi alcuna costruzione, sacra, militare o civile.
Arrivando ai nostri giorni, non si può dire che resti molto dell'antico "castrum Vigucialli"; il continuo lavorio edilizio, imposto dal pieno seicento alla proprietà dalle famiglie avvicendatesi nel possesso territoriale e nel diritto feudale (Crotti, Trotti, Visconti Borromeo Arese, Arconati, Sella, con una sporadica e spregiudicata incursione dei Borromeo) ne ha sovvertito pressochè completamente l'iniziale configurazione, così da farne riconoscere a stento le originarie linee di costruzione militare e di rocca signorile.
Il castello si mostra oggi infatti come grande palazzo, con pianta a U, dove i corpi di fabbrica potrebbero lasciar intravvedere qualche debolissima preesistenza, forse quattorcentesca, specie nella parte centrale dell'edificio.
La lettura dei paramenti e di eventuali tracce è comunque assai difficile, praticamente impossibile nel corpo di fabbrica che da su una sorta di recinto triangolare guardato da tre torri cimate e mozzate nella merlatura, che il Conti fa risalire (pur con rimaneggiamenti e modifiche) al primitivo insediamento che ora funge al piano nobile della residenza, passando da una scalea coperta neoclassica, frutto dell'intervento (1835) dell'architetto torinese Cappello, chiamato dai Sella a metter mano all'ennesima ristrutturazione del complesso.
La sensazione che si ha dalla lettura dei documenti (radunati con preziosa e serrata indagine delle fonti da Giancarlo Andenna, le cui pubblicazioni sono state utilizzate anche per stendere le presenti note) che menzionano a partire dal 1011 il castello e il villaggio di Vinzaglio, è che il primitivo fortilizio fosse poco più di un ricetto, dotato probabilmente di una torre o di una casaforse posta all'interno o su un lato del recinto fortificato. La proprietà era a quel tempo dei signori Da confienza, i Castellonovo, legati alla Chiesa novarese e interessati, oltre che ai possedimenti in Vinzaglio, anche a castelli, case, sedimi, e terreni in Confienza e Casalino.
Tre lustri dopo la conclusione del XII secolo (1215) il castello di Vinzaglio ricompare citato come appartenente ai Da Robbio, un ramo della potente famiglia capitaneale dei Da Besate; vien da credere che eclissatasi la stella dei Da confienza, nel possesso di Vinzaglio e di molti altri luoghi che si sa essere stati di quella casata e consorteria, subentrassero i Da Robbio, nuovi potenti locali.
Ma proprio dall'atto 1215 (che consiste nella cessione al Comune di Vercelli di tutti i castelli di lor proprietà da parte di Guido e Aicardo padre e figlio Da Robbio) si riconosce come anche i nuovi padroni del territorio scendessero a patti con il Comune: questo garantiva loro le antiche prerogative feudali, quelli si riconoscevano vassalli del Comune che quindi guadagnava il controllo della fascia di territorio ad est della Sesia; territorio oltremodo strategico, il cui possesso garantiva al libero Comune vercellese un vantaggio politico e militare nei confronti delle potenze vicine (Pavia e Novara).
Bibliografia
Tratto da:
"Percorsi, Storia e Documenti Artistici del Novarese
Paesi fra le risaie - Volume 29"
Provincia di Novara 2005
"Percorsi, Storia e Documenti Artistici del Novarese
Paesi fra le risaie - Volume 29"
Provincia di Novara 2005
Indirizzo e punti di contatto
Nome | Descrizione |
---|---|
Indirizzo | Via G. B. Sella |
Apertura | Proprietà Privata - visibile solo dall'esterno |
Pubblicazioni | G. Andenna, Andar per castelli. Da Novara tutt'intorno, Torino, 1982 |
Mappa
Indirizzo: Via G. B. Sella, 2A, 28060 Vinzaglio NO, Italia
Coordinate: 45°19'25,4''N 8°31'5,7''E
Indicazioni stradali (Apre il link in una nuova scheda)
Modalità di accesso
Trattasi di Castello di proprietà privata pertanto non accessibile al pubblico se non previo accordo con la proprietà